La generazione degli hipster
Avete per caso notato ragazzi in giro con la barba e bretelle, oppure ragazze con pantaloni strettissimi alla caviglia? Non credo che non vi sia capitato di notarli, sono tutti in giro in questo modo, ultimamente, e come sempre molte persone non si fanno neanche domande su come vestirsi, si conciano così solo perché è una moda. Ecco la parolina magica che riesce a definire in maniera molto particolare cosa succede quando viviamo in omologazione, si perché alla fine, si perde completamente la soggettività e l’individualità, cambiando armadio ogni qualvolta ci sia una moda differente. Oltre ai soldi che si spendono, non rimane mai nulla di soggettivo, non ha molto senso cambiare come cambia il vento diciamo, è proprio per questa ragione non credo nelle mode, soprattutto perché passeggere e perché ormai ritornano sempre.
La stessa cosa è accaduta con il vintage e le cose di senso da mano, se una decina di fa avrei detto che vestivo con roba di seconda mano, mi avrebbero guardato male tutti, invece si scopre che non è così, al contrario, oggi i mercatini vintage non sono assolutamente economici, trattandosi di moda, hanno alzato i loro prezzi in maniera esponenziale e ad oggi si tratta dei mercati che pullulano di giovani. Preferisco immaginare un mondo vintage, che un mondo hipster, almeno il vintage è unico e ricopre molti anni di moda, chi sceglie gli anni 50, chi i 20 e chi i 90, per intenderci. Quindi il vintage, nel suo, ha una profonda soggettività, che purtroppo non si riscontra nel resto, come il fatto di dover per forza avere una borsa Louis Vuitton, anche se no.
Hanno assolutamente nulla di particolare, a parte le scritte sulla borsa che fanno capire di chi è, ma questo non vuol dire che ci piacciono davvero, forse ci piacciono perché sono una moda, ma magari non le indosseremo neanche, insomma, una corsa a chi spende di più senza avere nessuna idea del perché lo sta facendo. Forse in questo modo si pensa di non essere notati, e di omogeneizzarsi perfettamente con il resto delle persone, per cui si tratta di una corsa all’omologazione, che probabilmente ci fa stare più tranquilli. Peggio forse, quando la moda arriva dalla televisione o dalle serie, ricordo perfettamente l’avvento e la divulgazione delle Manolo Blanik, le scarpe di sex&the city, una serie molto famosa, che ha determinato la nascita e la riscoperta di firme della moda importanti.
Ogni era ha la sua moda
Ogni epoca ha la sua moda, il suo periodo, e non è alla fine sbagliato vestirsi come si vuole, l’importante è che una persona si senta a proprio agio con quello che indossa, ma questo non significa necessariamente seguire la moda, quindi sarebbe solo abbastanza che tutti abbiano la possibilità di vestirsi come vogliano, senza la paura di poter essere giudicati fuori moda se ci si veste come si desidera.