Igrometro: di cosa si tratta?
Molto probabilmente, sarà capitato di sentire il nome ma non farsi domande, altre volte lo abbiamo usato ma non sapevamo che si chiamava in questo modo, per cui non sempre lo abbiamo chiamato con il suo vero nome, ed è con piacere che oggi ci concentriamo sull’igronometro, uno strumento nato con una funzione importantissima, cioè misurare l’umidità assoluta dei gas, in maniera particolare dell’aria che respiriamo, la nostra atmosfera. Ad oggi, gli igronometri si trovano in diverse tipologie, e questo perché sono davvero cambiati anche i nostri bisogni, per cui andiamo a capirne le differenze. Gli igronometri chimici sono formati da tubi che comunicano a forma di U, che vengono riempiti da sostanza definite igroscopiche, che hanno cioè la funzione di aiutare a determinare la quantità di umidità.
Queste sostanze, vengono quindi combinate con l’aria ed attraverso accurate pesate, si determina il valore di umidità presente, si tratta quindi di strumenti davvero specifici, che vengono solitamente utilizzate da tecnici specializzati. Ci sono poi gli igronometri definiti ad assorbimento, che sono molto più semplici da utilizzare rispetto a quelli chi ci, ma dalla loro non sono in grado di rilevare la quantità di umidità in maniera perfettamente precisa. Ci sono poi gli igronometri che funzionano con tutt’altra dinamica, e sfruttano il principio di condensazione, per cui l’umidità viene calcolata in maniera molto diversa.
Per prima cosa, rispetto agli altri menzionati, quelli a condensazione si presentano diversamente, e seguono il principio della scatola di Regnault, secondo il quale l’evaporazione viene determinata da un innalzamento della temperatura, che viene è misurata con un termoigrometro, il rapporto tra la temperatura è quella dell’ambiente corrisponde al valore dell’umidità nel nostro ambiente. Infine, gli igronometri elettrici e fotoelettrici, che sfruttano l’uno la capacità di assorbimento di elettricità e l’altro di luce del vapore acqueo, e in base a calcoli accurati si raggiunge il livello di umidità. Quindi gli igronometri sfruttano metodi diversi e puntano tutti Llo stesso fino, chi più o meno accuratamente.
Igroscopio: tutta questione di sali
Gli igronometri sono strumenti abbastanza complicati da utilizzare come abbiamo visto, ma diventano essenziali per determinare il livello di umidità nella nostra atmosfera, nella maggioranza dei casi, vengono utilizzati da mani esperte, perché oltre a posizionarli nella maniera corretta, serve farli funzionare e sapere in che modo poter calcolare l’umidita relativa e assoluta degli ambienti. Non ci stupiamo quindi, se pochi lettori, erano a conoscenza dell’esistenza di questo strumento, e che molti altri lo avranno già utilizzato, per determinare l’umidità degli ambienti.
Ora, gli igronometri sono strumenti che servono a determinare se un ambiente è secco oppure umido, attenzione, non si parla di quantità come per l’igronometro ma di presenza, e allora arriva in soccorso il più semplice igroscopio, nato principalmente per identificare la presenza degli ambienti umidi o secchi. Funziona tramite sali particolari che hanno la caratteristica di cambiare colore, assorbendo aria, e variano colore a differenza che ci si trovi in un ambiente umido oppure secco.